Gli ultimi di una Sicilia di vagabondi nel "Godot" di Maddeo e di due giovani troppo contemporanei di una qualsiasi altra parte del mondo nella versione 3.0. Di oggi, con la cultura e l’anticultura di oggi. Sempre però, insieme al gigante Becket, nell’analisi dell'umana condizione dell’attesa in cui vive, da sempre e per sempre, l’uomo. Non casuale il nome dato alla compagnia "Gli imbuti" composta in parte da giovani che hanno vissuto esperienze di precedenti laboratori teatrali dell’associazione l’Alveare, proprio a sottolineare il travaso di esperienze, di storie, di emozioni, che partono dalla storia di Antonio Maddeo che cambia forma in questo nuovo contenitore e riparte verso il futuro.